Milano, delitto Giulia Tramontano: Impagnatiello piange al processo


Italy Photo Press

Durante la prima udienza del processo milanese a suo carico sull’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, per alcuni istanti, Alessandro Impagnatiello, seduto dentro la gabbia ha pianto. Sul volto erano visibili le lacrime. Il processo, cui sono presenti il padre e altri parenti della giovane trucidata, è iniziato con gran parte dei cronisti e del pubblico rimasta fuori dall’aula. Nonostante si sapesse che l’udienza avrebbe avuto molto afflusso, c’è stato caos organizzativo. 

La famiglia chiede l’ergastolo  La famiglia della 29enne incinta di 7 mesi uccisa il 27 maggio a Senago, nel Milanese, chiede che venga condannato all’ergastolo. L’avvocato Giovanni Cacciapuoti: “Per lui la condanna che merita”.

Il Comune di Senago chiede di essere parte civile  Coi cronisti, prima di entrare nell’aula, ha parlato anche l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, che rappresenta il Comune di Senago, il quale chiede di essere parte civile. “E’ una scelta importante e coraggiosa quella del Comune – ha detto Ingroia – i cittadini di Senago sanno da che parte stare, si vuole incoraggiare tutti i Comuni di Italia a dimostrare che si sta dalla parte giusta”. È evidente, ha aggiunto l’ex pm siciliano, la “premeditazione lucida e spietata, e’ un esempio di brutalita’”. Come per le condotte mafiose, ha proseguito, “c’e stata da parte sua la precostituzione di impunita’”. E infine: “Non credo che ci siano tracce o indizi su un vizio di mente, c’e’ stata lucidita’ nell’intento criminale”.



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amp.tgcom24.mediaset.it
2024-01-18 09:55:07 ,

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